(L'ampio edificio delle Medie di Crucoli inutilizzabile)

Crucoli – L’edificio delle scuole materne di Crucoli accoglie le tre classi delle medie del capoluogo. Lo spostamento degli alunni nel plesso della scuola materna si è reso necessario a seguito di un sopralluogo effettuato dall’assessore alla Pubblica Istruzione, dottor Egidio Romano, e del tecnico comunale, architetto Pietro Panza, su sollecito della dirigente scolastica appena insediatasi, professoressa Adelaide Barbalace. Attualmente la struttura di viale della Repubblica che ha accolto per più di trent’anni generazioni di alunni iscritti alla scuola secondaria di I grado,  si trova in uno stato di degrado che investe i servizi igienici, il soffitto, gli infissi esterni ed interni e la palestra. Si tratta di un edificio che è stato il fiore all’occhiello dell’Amministrazione comunale negli anni Settanta-Ottanta guidata dall’allora sindaco, professor Francesco Murano, oggi divenuta fatiscente e pericolosa. E pensare che nella frazione Torretta, dopo anni di utilizzo di stabili di privati adibiti a scuole medie e prive di luoghi adatti a praticare sport, i ragazzi si ritrovano a frequentare un edificio privo di palestra e, oggi come ieri, si fa sport solo col bel tempo all’aria aperta. Una struttura, realizzata meno di dieci anni fa sotto la giunta guidata da Giuseppe Forciniti; un edificio anch’esso con non pochi problemi. A Crucoli le aule per le medie sono state ricavate procedendo a lavori di adeguamento e la soluzione dovrebbe essere temporanea visto che Romano intende creare nel vicino plesso delle scuole elementari un intero piano per le Medie. Negli altri edifici scolastici, sia del borgo antico che della marina, Romano ha avviato diversi interventi di manutenzione per consentire il regolare svolgimento dell’attività didattica e ricreativa. Rimane, purtroppo, da segnalare, infine, il costante diminuire della popolazione scolastica a cui si assiste da qualche anno a questa parte. Urgono, per Crucoli come per altri piccoli comuni d’Italia, strategie per il ripopolamento del capoluogo che tengano presente anche una maggiore accoglienza di stranieri che in altri luoghi, come nella frazione, rappresentano una preziosa risorsa non solo in termini di numeri utili per evitare la chiusura di scuole ma, nel più ampio e dignitoso quadro dell’interazione e della cooperazione sociale tra persone di diverse culture.