Crucoli – Continua a promuovere il recupero delle tradizioni l’associazione “Tutti per Crucoli” guidata da Aldo Paletta che, nella mattina di Pasqua, in piazza Di Bartolo, cuore del centro storico del capoluogo, ha offerto le “cozzupe” ed i “mucceddati”. I tipici dolci pasquali sono stati offerti ai residenti e ad alcuni turisti che hanno scelto di trascorrere a Crucoli la Santa festività visitando gli angoli più suggestivi del centro collinare come quello costituente il Museo contadino all’aperto, realizzato nelle nicchie della strada Lamanna ospitanti le sculture degli affermati artisti Cersosimo, Berenice e Spina. I dolci preparati da Nicola e Maria Stella Greco, del ristorante Il Castello, sono stati confezionati come si faceva una volta da Linda Patera e Serafina Campana che hanno utilizzato anche ramoscelli di ulivo e palme intrecciate dalle mani sapienti degli anziani crucolesi che si sono prestati realizzando vere e proprie opere d’arte. “I soci - ha detto Paletta - si sono dati da fare per allestire gli stands con grossi cestini colmi dei dolci tipici dei riti pasquali e si sono soffermati nel far conoscere ed informare sugli ingredienti necessari alla preparazione della cozzupa e del mucceddatu. Sia la “cozzupa”, per la presenza delle uova sode, che il “mucceddatu” fatto con i preziosi e ricercati semi di anice, sono legati alla Pasqua ed era abitudine scambiarseli in segno di amicizia. Erano cibi raffinati - ha aggiunto Paletta - e nella cozzupa venivano messe tante uova quanti erano i componenti della famiglia. La particolarità di tale ciambella, che può essere anche salata, sta nel fatto che assume l’aspetto di un canestrello per la presenza delle uova poste con tutto il guscio sopra l’impasto e che diventano sode una volta cotte nel forno a legna. Il “mucceddatu” - ha concluso Paletta - di solito è legato al rito del giovedì Santo. Nel corso della lavanda dei piedi, questo ciambellone profumato con l’anice viene distribuito tra i fedeli e donato ai chierichetti che hanno rappresentato gli apostoli”. A fine mattinata l’Associazione ha riffato una scopa elettrica annessa all’estrazione del primo premio.