Crucoli – Arriva la pioggia battente, sin dalle prime luci dell’alba e senza interruzione imperversa per giorni il maltempo. Sembra di essere piombati in pieno autunno e ritornano i problemi di sempre. Il lungomare torna ad essere navigabile. Conche e buche si riempiono e non contengono l’acqua caduta, che raggiunge l’altezza degli sportelli delle vetture in transito sensibilmente rallentato. L’acqua non riesce a defluire in spiaggia, i tombini saltano complicando la situazione, mentre la rena della spiaggia viene scippata dal mare tumultuoso che continua a ricordare come tanto ci sia ancora da fare per contrastare l’erosione della costa. Il problema è evidente anche in estate, specie nel tratto compreso tra il lido Le Sirene ed il Brutium. Guardando alle colline anche queste destano preoccupazione. In quella che si trova nel tratto del vasto rione Barco che si raccorda con la strada provinciale conducente a Crucoli, e dove sono state fatte opere di contenimento con un muro di recente realizzazione, l’argilla ed il fango, in alcuni punti ristagnano sulla carreggiata per le cunette ostruite dalle erbacce, in altri scendono sulla provinciale rendendo difficile la percorribilità con le auto. Intanto la strada statale “106”  riprende a far paura. Rattoppata alla meno peggio in vista dell’arrivo dei turisti, con le prime piogge, si rivela in tutta la sua fragilità e pericolosità. Asfalto liso, buche e voragini il cui bitume salta per il peso dei veicoli e, adesso, anche erbacce lungo il ciglio ad impedire in alcuni punti la visibilità. Nel tratto urbano, alle spalle del rione detto del Forno, riemerge l’urgenza della realizzazione del canalone che da anni si dice debba sorgere ma, ad oggi, non sono ancora iniziati i lavori. Così l’acqua si riversa sulla strada statale in particolare all’altezza della stazione di servizio del benzinaio e della chiesa. Nonostante le temperature non siano proprio quelle autunnali ed il meteo prometta ancora qualche giornata serena, le campagne hanno ripreso i colori vivaci tipici della stagione che verrà in anticipo e si sono dissetate dopo l’arsura dei mesi scorsi. Permane il pericolo di frane nelle zone non coltivate o deturpate dagli incendi nonché lungo le vie di accesso al centro storico dove c’è anche preoccupazione per possibili crolli nei rioni più vecchi per alcune case che versano in uno vero e proprio stato di abbandono.