Crucoli – Le acque di scarico del depuratore di Torretta sono inquinate, così come quelle di altri comuni rientranti nel territorio crotonese interessati da prelievi e controlli effettuati, a fine settembre, su richiesta del Servizio di igiene ambientale dell’Asp e del Settore ambiente della Provinicia. Le indagini rientrano in un progetto della Prefettura di Crotone per fare il punto sullo stato delle acque reflue e constatare la situazione in cui versano fiumi e torrenti. Il protocollo d’intesa firmato dall’ingegnere Alfredo Voce, per la Provincia, e dal dottor Domenico Tedesco per l’Asl, ha previsto un team di esperti composto da Francesco Russo e Annamaria Albano dell’Arpacal di Catanzaro che si interessano delle analisi di laboratorio; Rosa Bilotta, Ugo Mezzotero e Fabio Menzano, dell’Asl, per il campionamento delle acque e dei rischi sulla salute da inquinamento; Fabrizio Pupa e Claudio Filice, della Provincia per constatare l’efficienza degli impianti. Attualmente sono sotto osservazione o monitorati i depuratori dei comuni costieri, alcuni gestiti dalla Soakro, e tra questi quello della frazione Torretta che è sito in località Mortilletto lungo la quale zona corre, fino a giungere a mare, il torrente Cassia. Le acque di scarico dell’impianto hanno fatto registrare un forte inquinamento microbiologico, mentre le analisi chimiche rientrano nei limiti. Dal prelievo fatto nel torrente Cassia è risultato, invece, inquinamento chimico. A destare preoccupazione è stata la moria di pesci e la presenza di sedimenti scuri e di cattive esalazioni. “Dalle analisi sono risultati - ha detto Claudio Filice interpellato a riguardo - “elevati valori di inquinamento microbiologico. La presenza dei pesci morti è stata dovuta - ha precisato Filice - alla mancanza di ossigeno nell’acqua causata dall’eccessiva presenza di microrganismi. L’impianto è gestito bene ma ha gravi carenze strutturali”. Realizzato nel 1977 l’impianto è stato di volta in volta dotato di nuove attrezzature ma è obsoleto e la capienza delle vasche non riesce a supportare l’aumento di popolazione che si registra nel periodo estivo ed a garantire il corretto funzionamento specie della stazione di disinfezione, dove la mancanza di ossigeno avrebbe determinato la moria di pesci. Già uno studio del 2008, svolto in seno al “Risanamento ambientale del litorale ionico crucolese”, con “rifacimento del collettore fognario di adduzione al depuratore del comune”, aveva individuato le carenze strutturali dell’impianto inficianti il processo depurativo e definito gli interventi specifici necessari per la completa ristrutturazione così come evidenziato nel progetto preliminare del lotto C, non finanziato a differenza dei lotti A e B, riguardanti rispettivamente le opere oggi realizzate nel tratto compreso tra il sollevamento del torrente Giardinelli e quello del torrente Canne, e nel tratto che va da quest’ultimo al depuratore. Le disfunzioni del depuratore segnalate nello studio del 2008 permangono. “La sezione di pretrattamenti è inadeguata - si legge - manca una grigliatura efficiente ed un sistema di rimozione delle sabbie; la sezione di ossidazione biologica è carente per capacità di ossigenazione ed insufficiente di volume per l’ossidazione totale o prolungata; la sezione di stabilizzazione dei fanghi è carente per capacità volumetrica e di ossigenazione; si registra l’assenza dello stadio di predenitrificazione”. Sarebbe auspicabile costruire uno nuovo impianto ed in altra zona, vista anche la vicinanza alla pineta sul mare che potrebbe essere utilizzata da turisti e residenti come area pic nic. Potrebbe prendere corpo l’idea di un depuratore consortile che coinvolga la depurazione di più centri.  Sulla richiesta di quale sia la soluzione immediata Filice, contattando l’ingegnere Roberto Federico della Segreteria tecnico operativa dell’Ato, si è espresso parlando di “modernizzazione” dell’impianto in questione, di “adeguamento elettromeccanico” sottolineando che le opere realizzate del nuovo collettore sono state finalizzate alla soppressione di perdite lungo la rete che corre sotto il lungomare “Kennedy” e giunge al depuratore”. Rimane fermo l’impegno degli enti preposti di continui controlli e l’individuazione di situazioni che evidenzino il riversarsi a mare delle acque civili da sanzionare immediatamente.