Crucoli – Sabato pomeriggio si inaugura il Museo Palopoli, dedicato alla piccola Melissa prematuramente scomparsa, sito in contrada Ciurenà, sulla provinciale che collega Torretta a Crucoli. Ne hanno dato notizia, in municipio, l’assessore alla cultura Egidio Romano, il sindaco Antonio Sicilia, i fratelli Ernesto, Francesco ed Aldo Palopoli, Laura Forlani. Madrina d’eccezione è Donna Assunta Almirante legata alla famiglia Palopoli da antica amicizia e che ha trascorso a Crucoli l’infanzia insieme alla madre che era ostetrica. Il taglio del nastro avverrà alla presenza del presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, dell’onorevole Nicodemo Oliverio, dell’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri, del consigliere regionale Francesco Sulla, del presidente della Provincia Stanislao Zurlo, di Sua Eccellenza Monsignor Domenico Graziani, del prefetto di Crotone Vincenzo Panico, della soprintendente alle Belle Arti Simonetta Bonomi, dell’assessore alla cultura del comune di Crotone Silvano Cavarretta. Romano ha informato che nel corso della serata saranno premiati i ragazzi vincitori del premio nazionale di poesia dedicato ad Emanuele Di Bartolo ai quali andranno: la borsa di studio, pari a 250 euro, targhe e prodotti tipici.  Sarà possibile visitare solo un’ala dell’edificio che conta di tre sale dove, nelle apposite teche, sono stati posti 300 reperti. Partendo già dalla prossima settimana, sarà stilato un calendario per le visite delle scolaresche. Sicilia, esprimendo soddisfazione, anche per la nascita della Fondazione che gestirà il museo ed avverrà ufficialmente venerdì presso lo studio notarile Capocasale, ha parlato dei costi, circa un milione di euro di fondi Cipe e Por (2006-2007), ed ha sottolineato che “l’inaugurazione è solo un punto di partenza” di un progetto che prevede: il miglioramento del sito che ospita il Museo virtuale sul quale sono presenti alcuni pezzi; l’esposizione dell’intera collezione, che conta in tutto di 1820 reperti databili nel periodo compreso tra il 1000 a.C. ed il 1000 d.C., coprendo un arco di tempo che va dalla protostoria all’epoca bizantina;  la nascita di un centro studi e ricerca, nonché di un laboratorio di restauro. “Si vuole fare del museo - ha aggiunto Sicilia - un centro collegato al contesto, per valorizzare le risorse del territorio, umane, turistiche e, perché no, anche eno-gastronomiche”. “Un  centro aperto alle esperienze internazionali - è intervenuto Ernesto Palopoli, al quale si deve il merito di aver custodito i reperti - che abbia la foresteria e appronti itinerari storico-archeologici specifici. Il logo del museo, che è il pezzo principe della collezione, è una fibula a scatoletta di epoca bizantina - ha continuato Palopoli - sulla quale compaiono due pavoni che bevono da un’anfora e rappresentano l’anima che attingendo alla grazia divina diventa immortale”. Aldo Palopoli, ha espresso parole di ringraziamento per “quanti hanno seguito la pratica dall’inizio a partire dallo scomparso dirigente regionale Gaetano Principe, dall’assessore Zavattieri, Fabrizio Fuga”. Ad Aldo si è unita la moglie Laura ricordando l’interessamento della Signora Ciampi e dell’ex Presidente della Repubblica, nonché Melissa, la figlia di Ernesto scomparsa a soli 5 anni, che nonostante la tenera età era già attratta dai reperti studiati dal padre. (55 righe)