Crucoli –  In attesa che venga inaugurato il museo di arte contadina che sorge sull’ex frantoio Parise e  quello più grande, da poco restaurato in contrada Ciurenà,  è possibile, navigando nel sito internet www.comune.crucoli.kr.it, sezione Turismo, link Museo archeologico virtuale (Mav), visitare quello virtuale dedicato a Melissa Palopoli prematuramente scomparsa. Si deve al padre Ernesto, studioso dei popoli che hanno abitato il nostro territorio, il merito di aver custodito e catalogato diversi reperti che potranno essere visti ed apprezzati sia nel museo tradizionale in via di ultimazione che in quello in rete. Nella Home page si legge “Le nuove tecnologie costituiscono una occasione eccezionale per rilanciare la funzione culturale e l’azione educativa dei Musei nel Terzo Millennio. La realizzazione del museo virtuale di Crucoli non vuole fornire solo la possibilità di ammirare la spettacolare e ricca collezione di reperti dello studioso Sig.Ernesto Palopoli, ma va intesa come un racconto, un “viaggio”, come vuole lo stile multimediale, che attraverso metafore, visuali e semantiche, guida il navigatore verso una maggiore coscienza storica del territorio crucolese e della sua storia, atta anche ad incrementare il turismo”. Attraverso il Museo Virtuale di Crucoli si compie, infatti, un viaggio andando indietro nel tempo per prendere coscienza della storia locale inserita nel contesto di quella della Calabria che dette nome all’Italia. Il museo virtuale è costituito da una collezione fruibile attraverso la digitazione, accessibile mediante i più comuni strumenti telematici. Il catalogo vero e proprio fornisce il luogo di ritrovamento, informazioni dettagliate quali le epoche, il materiale di cui sono costituiti i reperti e l’uso fattone. Il visitatore può ammirare pezzi archeologici, corredati da informazioni sintetiche, spesso non presenti o non facilmente analizzabili nei musei reali, grazie alle schede contenenti il nome degli oggetti, la descrizione, la dimensione, il materiale da cui sono composti. Senza tralasciare la preistoria, passando dalla sezione dedicata al territorio, che contiene la tesi di Palopoli che vuole l’insediamento di Torretta, distrutto nel VII sec.d.c., venire prima di quello di Crucoli e coincidere con Paternum  (una delle “stationes” della strada romana Traianea-Jonica che congiungeva Taranto a Reggio Calabria), si giunge al periodo medievale ed oltre legato alle sorti del castello. Gli itinerari storici tematici offrono approfondimenti storico-culturali e una precisa mappa dei luoghi e dei siti archeologici crotonesi. L’itinerario riservato a Capo Colonna, presenta la colonna di Hera Lacinia ed i resti del tempio; quello di Crotone evidenzia il Museo Nazionale e “le testimonianze del territorio provinciale che vanta, oltre alla città stessa, comprensori archeologici di primaria importanza quali il territorio di Isola Capo Rizzuto e Cutro (chora sud della polis achea), di Strongoli (con Macalla e Petelia), del cirotano (con l’area di Krimisa), le aree presilane (Petilia Policastro e Cotronei) e a dominio delle valli fluviali, con Roccabernarda, Santa Severina e Rocca di Neto”. Seguono l’itinerario del Cirotano, con il Museo contenente i reperti del tempio di Apollo Aleo a Punta Alice,  e quello di Strongoli. Una collezione di “risorse digitali” accessibile mediante un clic comodamente seduti davanti ad un Pc dove veder scorrere foto di ampolle, balsamari del IV-V sec. d.C,  anelli e fibbie di epoca tardo-antica ed Alto medievale o bizantina, anfore ed anforette di epoca greca, ceramiche corinzie ed italiote, coppe di età romana, astragali di età imperiale solo per citare alcuni dei reperti visibili. (Nella foto Epichysis, ceramica italiota  a figure rosse con sovradipinture bianche del IV sec. a.C.)